MASTOPLASTICA DI AUMENTO


Questa procedura di chirurgia estetica è richiesta da chi ha il seno poco sviluppato (ipotrofia mammaria) o da chi ha il seno svuotato o leggermente cadente (ptosi mammaria).

Lo scopo dell’intervento è di migliorare l’aspetto del seno mediante l’inserimento di protesi mammarie di nuova generazione in gel coesivo di silicone testurizzato.

L’obiettivo non è solo l’aumento della taglia del seno ma un effettivo miglioramento della sua forma che permane inalterato nel tempo.


Indicazioni

La priorità della Mastoplastica è ormai rivolta alla realizzazione di un seno "naturale", con una forma progettata per durare nel tempo. 
La scelta delle protesi, come la tecnica da adottare , vanno valutate attentamente, perché un seno studiato e realizzato "su misura" è, senza dubbio, un seno più bello e dall'aspetto autentico.

Per questo motivo è importante una predeterminazione esatta del volume finale del seno mediante sizer da mostrare nella visita preoperatoria.
Ciò ha lo scopo di non creare seni di dimensioni diverse da quelle realmente desiderate dalla paziente con pericolosi effetti psicologici conseguenti.

Le protesi

Le protesi di ultima generazione, dopo ricerche scientifiche e test di sicurezza, hanno dato l’assoluta certezza sull’innocuità del gel di silicone e la qualità e durata del risultato estetico.

Rispetto a tecniche classiche di mastoplastica additiva oggi con moderne metodiche l’integrità della ghiandola è interamente preservata e dunque anche la possibilità di allattamento in caso di gravidanza.

Le tecniche

Le moderne tecniche di aumento del seno consentono di effettuare l’intervento sfruttando diversi piani di posizionamento dell’impianto attraverso un’unica, piccola incisione a livello periareolare inferiore o transascellare.

Scelta della sede dell'impianto

La scelta del posizionamento dell'impianto secondo la maggior parte degli autori è guidata dallo spessore dei tegumenti che rivestono la parete toracica. 
Al di sotto del centimetro si esegue l'impianto sottomuscolare.
In realtà tale criterio è abbastanza semplificativo e non sempre ci assicura la scelta migliore.
 Esistono infatti 5 posizioni d'impianto: retromuscolare totale, retromuscolare parziale, retroghiandolare, retrofasciale parziale o totale e dual plane type 1,2,3.

L'elasticità dei tessuti, il livello del CAC (complesso areola capezzolo), il tipo e soprattutto la taglia del seno desiderato, le abitudini di vita ed il tipo di attività fisica propri della paziente, la percentuale di grasso/ghiandola di cui è costituito il seno, oltre al criterio classico legato allo spessore dei tegumenti, devono orientare il chirurgo nella scelta della tecnica da applicare senza alcun preferenza verso alcuna di esse.

Indicazioni - Esempi

RETROGHIANDOLARE::La protesi mammaria viene inserita dietro il tessuto mammario quando vi è un adeguato spessore dello stesso. Si può adottare questa tecnica in casi selezionati quando l’aumento richiesto è lieve o moderato (protesi di modeste dimensioni). In questi casi si ha un controllo maggiore nella definizione della forma del seno.
Assolutamente controindicato in pazienti con cute sottile per il massimo rischio di visibilità dei bordi dell’impianto.

RETROMUSCOLARE TOTALE: La protesi giace interamente dietro il muscolo pettorale ed è quindi completamente separata dal tessuto ghiandolare. Rispetto all’impianto retroghiandolare può richiedere tempi più lunghi per l’ottenimento della naturalezza del risultato.
Indicata principalmente per le pazienti magre con sottocute molto ridotto al fine di ridurre la palpabilità e la visibilità dell’impianto.

DUAL PLANE tipo 1,2,3: consiste nel posizionare l’impianto parzialmente dietro al muscolo pettorale coniugando i vantaggi delle due precedenti sedi d’impianto e limitandone gli svantaggi.
L’impianto rimane coperto nella polo superiore eliminando l’effetto scalino che può risultare da un impianto retroghiandolare in una paziente magra mentre il polo inferiore risulta maggiormente espanso rispetto ad un impianto retromuscolare totale donando al seno la caratteristica forma naturale a goccia.
La tecnica del Dual plane consente inoltre la correzione di un volume insufficiente anche quando il seno è ptosico senza il ricorso a tecniche di mastoplastica che prevedono cicatrici supplementari (Mastopessi per il sollevamento del seno).

Migliore qualita della cicatrice periareolare e verticale a causa del completo trasferimento della tenuta del modellamento dalla cute alla ghiandola rispetto alle tecniche di mastopessi tradizionale.

Scelta del tipo d’impianto protesico

La scelta di un tipo di protesi mammaria, piuttosto che un’altra, è legato al tipo di seno ed alle aspettative di cambiamento che si vuole vedere con l’intervento.

Le protesi possono essere rotonde ed essere dotate di diversi gradi di proiezione (basso, moderato, alto ,ultra alto) a parità di volume. 
La scelta del profilo dipende da vari fattori come la forma e il diametro della base d’impianto del seno, il grado di ptosi da correggere, il grado di riempimento del polo superiore che si vuole ottenere.

Gli impianti mammari di ultima generazione consentono un’ottimale resa estetica e sembrano naturali anche al tatto, in particolare con gli impianti di IIIa generazione (involucro spesso e superficie testurizzata) al gel coesivo di silicone, si riducono al minimo il rischio di contrattura capsulare (dolorosa formazione di tessuto fibroso attorno alla protesi) ed i rischi di diffusione del gel di silicone

Le più accreditate ditte produttrici di protesi rispondono ad alcune caratteristiche essenziali:

  • ampia gamma di scelta per risultati proporzionati e personalizzati
  • geltesturizzato di ultima generazione brevettato, con effetto barriera brevettato
  • distribuzione ottimale del riempimento del gel, per un effetto naturale al tatto
  • le protesi sono sottoposte a severi controlli di qualità e hanno tutte il marchio di approvazione FDA Americano
  • le protesi avranno sempre la massima tracciabilità risultando individuate specificatamente da un codice progressivo, apposto sia sul registro di sala operatoria, che sulla cartella del paziente

Le protesi mammarie non pongono particolari problemi diagnostici. Tuttavia è bene affidarsi ad un centro competente dotato dei più moderni macchinari. Sotto i 40 anni è indicata la sola ecografia come esame di base, sopra i 40 anni ecografia e mammografia.

L'anestesia

L'intervento avviene in anestesia generale e dura dalle due alle tre ore

Il Post-operatorio

Per le prime 24 ore viene confezionato un bendaggio elastocompressivo che verrà sostituito in prima giornata da un reggiseno sportivo da portare per circa un mese.


Il postoperatorio è caratterizzato da un leggero discomfort e senso di tensione ma è essenzialmente indolore.



Dopo qualche giorno è possibile riprendere gradualmente tutte le attività quotidiane comuni mentre per le attività sportive è consigliato attendere circa un mese.

L'intervento

L’intervento di mastoplastica additiva dura circa un’ora e viene effettuato in anestesia locale con sedazione o anestesia generale.

Si utilizzano solo suture triplanari interne con fili interamente riassorbibili e quindi non vi sono punti esterni; la ferita in superficie è sigillata da colle biologiche.

I fibroscopi ottici utilizzati durante l’allestimento della tasca che accoglierà l’impianto consentono un emostasi minuziosa che scongiura la complicanza immediata di ematoma

Il post-operatorio

Dopo 24 ore dall’intervento viene indossato un reggiseno sportivo che deve essere mantenuto per la prima settimana postoperatoria e non vi è alcuna apposizione di medicazioni o cerotti particolari.